Corre la nave, fendendo le
onde come freccia verso il bersaglio
tutte le vele drizzate a
raccogliere il vento, bianca la spuma alla scia
scricchiola il fasciame
della carena e del ponte,
a volte un'onda più alta
la impenna in un salto imbizzarrito
ma ferma è la mano del
timoniere e vigile il suo occhio
capace il suo equipaggio e
veloce agli ordini del capitano.
Rapida va la nave,
schizzando come proiettile dalla canna
verso il porto che
l'attende, l'ansia preme il cuore dei marinai
perché ancora più forte è
il maestrale e più alte le onde
ma ogni soffio di vento è
una lega in meno da percorrere per giungere a casa
ogni colpo della marea
alla chiglia è un minuto più vicino all'arrivo
ogni onda tagliata dal
timone è un'onda in meno da navigare.
Batte forte il cuore dei
marinai, forse è la paura della bufera
forse è l'emozione
dell'arrivo sempre più vicino
forse gli ordini gridati
ad alta voce dal nostromo
che amplifica quelli dati
dal capitano chino sulle carte di navigazione.
Il sole scende lentamente
dietro l' orizzonte
a creare
contemporaneamente tramonti ed albe in due luoghi diversi.
Batte più forte il mio
cuore, lo so non sono marinaio
ma la nave della mia vita
mi porta di tempesta in tempesta
di onda in onda taglio
dritto verso il mio porto che la nebbia ancora nasconde,
non so se ci sarai tu ad
aspettarmi all'arrivo,
non so se sarà il tuo
sorriso ad illuminarmi gli occhi
quando all'attracco della
banchina cercherò nella folla dei curiosi
un volto amico che mi
riporti finalmente a casa,
ma ora non nascondermi i
tuoi capelli,
non nascondere ora il tuo
cuore alla mia attesa
perché, lo sai, conosco i
suoi segreti, anche quelli che fatichi ad ammettere
perché, comunque sia, una
parte della tua anima sarà in me
perché, comunque sia, una
parte della mia anima sarà in te
per sempre;
e, come sai,
il persempre non è un luogo,
il persempre non è un
tempo,
il persempre è il
persempre,
oltre i mari e tempeste,
oltre le bufere e le rotte
da percorrere
per portarci al domani