Cos’è questa nebbia sottile.
Questo piovigginare metallico.Quest’odore di muschio e di polvere,
Questa piccola angoscia continua
Che si stende come un tappeto
Nel fondo del cuore e torna a confondere
La curva linea sottile che separa il mare dal cielo?
La mente dal cuore
E mille i segni ed ancora di più i sogniChe mi spingono dentro
Oltre questa tela di ragno che mi oscura la vista
E ancora mille i versi della mia poesia
Uno per ogni volto incontrato
Uno per ognuno che ho amato
Vorrei saper parlare le mille lingue del mondo
Poter dire quello che sentoCon parole d’argento, se non proprio d’oro
Perché le parole normali non possono bastare
Sanno di non bastare ad esprimere
La fiamma ed il ghiaccio, l’esplosione ed i deserti
L’amore e il disamore, il primo secondo del mondo
La velocità del tuono ed il lampo del tuo sorriso
La marea che sale, la luna appesa nel cielo
La mia faccia allo specchio che assomiglia a mio padre
E il bene che non ho mai detto dandolo per scontato
Le mani di mia madre che non mai baciato e avrei dovuto.
Sanno, le parole, di non poter bastare ad esprimere
Neanche l’oggi e lo ieri, figurarsi il domaniE mi sento la lingua inchiodata al palato
E le dita piegate da ogni dolore.
Incapace come sono di volare
E per quello non basta volere
Perché se siamo solo uomini
Ci sarà pure un motivo
Se in fondo agli occhi tutti abbiamo
Una domanda sola:
Quanto tempo abbiamo ancora
Per poter correre ed amare?
Quanto tempo abbiamo ancora
per poter sbagliare e rimediare?