Passano i giorni
con movimento di pendolo,
da sinistra a
destra e ritorno, con movimento costante,
oltre la
presenza ingombrante del tempo
oltre il
biancoenero dei ricordi
oltre la nuvola
di polvere rosa delle speranze costanti.
Passano i giorni
con movimento di serpente,
non tirano via
diritti, ma dondolano orizzontali
con movimento
strisciante tra la polvere e i sassi,
lasciano la scia
luciferina del loro passaggio
sulla sabbia da
loro stessi generata.
Passano i giorni
con movimento di onda oceanica
nella spuma d'
acqua mai immobile
si mischiano
ieri e oggi e poi domani
volti e storie
come fotografie dimenticate
e noi a navigare
sull'onda in balìa dell'onda stessa.
Passano i giorni
con movimento di fionda
lanciato il
sasso dapprima veloce e diritto
poi più lento e
cadente a rincorrere il bersaglio
e alla fine
raggiungerlo
e poi comunque
abbatterlo
per essere
comunque vincitori.
Perché il tempo
non esiste,
non esiste se
non nella nostra paura
che sia più
forte di noi, che possa vincere
la sfida che è
alla base della nostra stessa vita,
ed è la nostra
paura che lo fa più forte,
ma non possono
cellule non più riprodotte
cambiare il corso
del nostro destino.
E' il sangue che
ci scorre nelle vene e nel cuore,
il soffio che fa
respirare la nostra anima,
la rabbia di
rubare ogni istante già scritto,
la voglia, la
necessità di conoscere,
la gioia che ci
da ascoltare il genio,
la meraviglia
che ci prende di fronte a un fiore, un bambino,
l'urlo che ci
dilania mentre non capiamo,
l'ansia e la
sicurezza senza motivi apparenti,
il sospiro e la
paura di fronte alla grandiosità della natura
che ci rendono
l'individuo
immortale
che speriamo di
essere
e
che
in fondo
siamo.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie di voler esprimere il tuo parere. Torna presto.