Il fuoco sulla spiaggia,
(vecchio rito di Finestate)
bruciava vecchi legni
portati alla riva
e i nostri occhi fissi
alle fiamme,
finivano le vacanze e il
vento correva
tra i nostri capelli e sul
mare
sollevando spume bianche
verso la notte.
Voci sommesse e complici
risate
(coppie lontane)
miliardi di stelle, l'Orsa
e Venere
lontane e luminose,
sempre lì
a farsi ammirare in dita
indicanti
a cercare il Carro e la
Via Lattea
strizzare gli occhi per fermare
il disegno
sul nero di un cielo di
inchiostro di China.
Al limite dell'orizzonte,
le luci delle lampare
si specchiavano sull'acqua
nera
(la nostra Atlantide
sommersa).
E i nostri silenzi, amico,
fratello,
un altro me stesso con i
capelli rossi
misuravano il tempo che ci
lasciava
con solo un viaggio di
ritorno nel nostro domani,
nel quale oggi sarà uno
ieri da ricordare
davanti a un bicchiere di
vino
e a una canzone da
cantare.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie di voler esprimere il tuo parere. Torna presto.