I tuoi sorrisi di
silenzio,
l'ammiccare a metà,
il mio primo ricordo di te
è l'immagine di te
altissimo
per me bambino,
ti vedevo spuntare nel
giardino dei melograni,
e quel tuo strano letto
che si chiudeva,
fu con te il mio primo
"giro" in Vespa
e il mio viaggio con tua
madre
in quella città di mare
d'inverno
per vederti lontano,
soldato.
Poi il tuo lavoro di
arrivi e partenze,
il tuo andare e venire
sempre di fretta,
la tua strada nel mondo
(senza molta fortuna)
il più "strano"
dei quattro
(come me, dicono)
poi ci siamo persi per un
po',
per ritrovarci troppo tardi.
Tutti mi han sempre detto,
fin da bambino,
che ti assomiglio in
tanto,
te l'ho ricordato al
telefono
l'ultima sera che ti ho
sentito,
dicendoti di non fare
scherzi,
che una volta guarito
t'aspettavo a Milano....
Lo sai ?
Ora sono come un albero
al quale il vento
ha portato via un'altra
foglia.
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