Sai?
La vita è proprio come un circo
Leoni e domatori
Pagliacci e spettatori
Chi si maschera per non farsi riconoscere
Ha un sorriso dipinto anche con il cuore in frantumi.
Chi si cimenta come giocoliere
Tra bottiglie frantumate e spade volanti,
Fuochi e funi e fumi
Chi tira coltelli ad un bersaglio
Cercando il modo di mancarlo meglio
Chi per sopravvivere mangia fuoco e vetro
Chi dorme su un letto di chiodi e non si guarda indietro.
C’è quello che per sembrar più bello
Tira fuori conigli dal cappello
E chi muovendo le dita
Ti imbroglia con le carte e con le mani.
C’è l’equilibrista da tutta la vita
In bilico su un filo in cerca del domani
E chi fa correre in cerchio gli animali
Per non correre lui, visto che non ha ali.
E poi ci siamo noi, amore mio,
Trapezisti volanti senza rete e controvoglia eroi
Issati sull’altalena di questa vita
Pur preferendo a volte restare giù seduti.
Sospesi nel buio, su in alto
Nel nero cielo del tendone
Ai due lati della pista
Ci dondoliamo lenti
Inseguiti dalla luce tonda dei riflettori
E dalle tonde bocche aperte
Senza respiro degli spettatori ignari
In attesa del trionfo o della sciagura.
Dell’urlo o del sospiro
Dello spettacolo, comunque.
Ed ora tocca a te
Prendi lo slancio e poi
Ti lasci andare verso il nero ritmico
Del mio oscillare
Un respiro, l’ultimo?
E poi via
Verso le mie mani tese
A raccogliere il tuo volo
E la tua paura.
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